12 Dicembre 2025

Convegno alla Casa Circondariale  di Castrovillari contro ogni forma di violenza.

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Convegno alla Casa Circondariale contro ogni forma di violenza
Nella Casa Circondariale Rosetta Sisca si è svolto il convegno “ Si sostiene…in carcere contro ogni
forma di violenza”, al quale hanno partecipato numerosi relatori e studenti dell’Ipseoa Ipsia Da
Vinci, che hanno seguito con attenzione e partecipazione i numerosi interventi. Gli intervenuti
hanno sottolineato la necessità del cambiamento della mentalità comune che, molto spesso, porta a
far nascere nelle vittime ritrosia e vergogna nel denunciare la violenza subita.
Il convegno ha avuto inizio con la lettura di poesie e testi da parte delle studentesse detenute
dell’Ipseoa Wojtyla presenti: di particolare intensità è stata la testimonianza di Desiree che, con
evidente commozione, ha raccontato la sua esperienza personale di donna, madre e moglie, costretta
negli anni a subire gli abusi di suo marito. Ai saluti del Dottor Carmine Di Giacomo, comandante
del reparto di polizia penitenziaria, ha fatto seguito l’intervento del dirigente scolastico dell’Ipseoa
Ipsia Da Vinci, prof.ssa Immacolata Cosentino, la quale ha ribadito il ruolo centrale dell’istruzione e
della cultura nel fornire alle donne gli strumenti per superare la loro condizione di subalternità nei
confronti dell’uomo, sottolineando i vari progetti e attività che vengono costantemente promossi
nella scuola che dirige. La dirigente ha sottolineato, inoltre, il fondamentale ruolo della famiglia
nell’educazione dei ragazzi alla parità di genere e al rispetto, come componenti imprescindibili nella
costruzione delle relazioni. Sempre in questa direzione anche l’intervento della professoressa
Francesca Marino, delegata del dirigente Raffaele Le Pera, la quale ha parlato dell’importanza di
educare i giovani al rispetto e al consenso. Di particolare interesse sono stati gli interventi di
Francesca Stumpo, presidente di Soroptimist Club Cosenza e della dottoressa Rosita Paradiso, DS
Reggente CPIA “V. Solesin”, Presidente Incoming Soroptimist Club CS, i quali hanno illustrato i
progetti nell’area Fitness attivati nella casa circondariale con la creazione di un’area benessere con
la presenza di una palestra, pensando ad un futuro migliore anche dal punto di vista fisico per chi
sconta una pena. Tina Zaccato, garante comunale diritti delle persone detenute, ha ringraziato per la
magnifica giornata segno di un percorso di rinascita personale, favorito dalla possibilità che il
carcere diventi una struttura aperta all’esterno. La professoressa Anna De Gaio, presidente della
commissione pari opportunità della regione Calabria, ha ribadito l’importanza della cooperazione
tra tutte le componenti, la necessità di denunciare in ogni caso e in ogni luogo, perché’ l’amore non
deve portare sofferenza, ma bisogna essere felici grazie dell’amore. La presidente associazione
“Emi & Lia” Maria Domenica Maiuri, ha parlato dell’ottima sinergia tra direttore e personale che
rendono la pena rieducativa, per far germogliare nelle detenute la possibilità di vincere la paura,
grazie all’impegno di tutti, regalando un momento di simpatia raccontando la trama del racconto “Il
colibrì” di Andrea Camilleri. Maria Luisa Mendicino, direttore degli Affari Generali, Formazione
del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Calabria, ha sottolineato
l’importanza della presenza di tanti giovani, destinati a cambiare il modo di pensare e gli
atteggiamenti sbagliati, abbattendo il muro del silenzio che circonda i rapporti umani. Il convegno si
è concluso con l’intervento del direttore Giuseppe Carrà, che ha evidenziato il grande coraggio delle
detenute e dei tanti progetti portati avanti nella casa circondariale nel creare un’indipendenza
economica per le donne che hanno scontato la pena. Uno di questi riguarda l’imminente apertura, il
prossimo anno, di una casa famiglia per le donne in difficoltà a Castrovillari.
Alla fine del convegno tutti gli ospiti e i relatori hanno potuto accedere ad un buffet è stato
realizzato con grande impegno e sensibilità dalle studentesse detenute della scuola alberghiera
guidate dalla professoressa Emiliana Greco, con la collaborazione attiva della prof.ssa Simona
Verta e la partecipazione delle colleghe di laboratorio. L’allestimento racconta non solo un
momento di condivisione, ma anche un percorso di crescita, creatività e riscatto.
Oltre a preparazioni salate, spiccano torte decorate, vere opere d’arte realizzate con cura e
sensibilità: superfici candide e velate di rosso accolgono fiori rossi, simbolo della forza, del
coraggio e della resilienza femminile. Petali modellati con fette di mele sembrano sbocciare
delicatamente, creando un contrasto vibrante e poetico. A completare l’insieme, leggere farfalle
dorate poggiano sulle torte come presenze luminose. Le loro ali brillanti evocano rinascita, libertà e
trasformazione, un richiamo potente al diritto di ogni donna di sentirsi libera di essere se stessa, di
esprimere la propria identità e di percorrere, senza timore, la propria strada.
L’intero buffet, armonioso nei colori e nelle forme, diventa così non solo un momento conviviale,
ma anche un tributo visivo e gustativo dedicato alle donne, alla loro dignità e al loro diritto a vivere
senza paura.

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