26 Ottobre 2025

La sconfitta elettorale del campo largo sta generando un tutti contro tutti ma, come era prevedibile, all’interno del nostro schieramento

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La sconfitta elettorale del campo largo sta generando un tutti contro tutti ma, come era prevedibile, all’interno del nostro schieramento. Finita la campagna elettorale ci siamo dimenticati che ad aver vinto è quel centro destra che nei 4 anni precedenti non ha fatto nulla per la sanità, alta velocità, aree interne, infrastrutture interne, occupazione, emigrazione giovanile. Mi sarei aspettato una grande volontà di organizzarsi per un’opposizione dura e al contempo propositiva dopo 4 anni di torpore. Invece ancora una volta la discussione è tutta interna al centro sinistra in vista delle prossime scadenze elettorali (provincia e politiche), per aspettative individuali o pretese di gruppi. Credo che questa campagna elettorale, invece, ci ha insegnato che essere coalizione è cosa ben diversa dall’avere un progetto politico condiviso. Il progetto si costruisce nel tempo e lo si fa partendo dai territori. Circoli di partito e istituzioni territoriali sono la vera forza di uno schieramento ma solo se coltivati ed alimentati nel tempo. Per costruire una valida e riconoscibile proposta politica di governo occorre ricostruire la rete territoriale del nostro partito democratico. Sostenere i circoli; creare organismi zonali per territori omogenei; coinvolgere sindaci e consiglieri negli organismi cittadini e sovracomunali; delegare ad uno o più componenti della direzione provinciale il coordinamento degli organismi territoriali; riunire costantemente a livello provinciale i coordinatori zonali; confrontare costantemente idee e proposte; organizzare una serrata e costante opposizione a questa pericolosa destra di governo. Solo attraverso una discussione che parta dalla base si può elaborare un progetto politico serio, partecipato, credibile. Senza la partecipazione dal basso le scelte vengono fatte da quei vertici che, da anni, risultano distanti dai problemi reali perché privi di dialettica e di confronto. I nostri iscritti al partito hanno scelto un segretario provinciale che rappresenta la discontinuità; i cittadini nella nostra provincia hanno scelto una consigliera regionale che rappresenta la discontinuità. Quali altri segnali dobbiamo attendere? Formulare un’analisi ovvero una posizione politica sta diventando problematico. Flavio Stasi che non è stato candidato a presidente della regione, ma aveva le carte in regola per farlo, non può diventare un nostro avversario perché ha espresso pubblicamente quello che pensano in tanti in privato . Ripartire dai territori significa saper dialogare senza opportunistiche ed indifendibili posizioni di privilegio. Concludo con una nota personale rispetto alla mia partecipazione a questa campagna elettorale: nei vari paesi della nostra provincia ho potuto verificare che il desiderio di partecipare e contribuire va ben oltre un dibattito politico appiattito sulle sole scadenze elettorali. La nostra forza, la nostra credibilità ci viene da loro. Rimettiamo gli iscritti, i simpatizzanti, al centro dell’azione politica restituendo quel protagonismo dei territori che hanno dimostrato con i fatti di meritare.
Mimmo Lo Polito
Iscritto PD
Sindaco di Castrovillari

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