25 Aprile 2024

Prof.ssa Anna De Gaio – CONTRARIA DDL ZAN

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CONTRARIA DDL ZAN

Si conclude il mese dedicato ai pride, gioiose, colorate e anche folcloristiche manifestazioni che si basano sull’orgoglio di chi è omosessuale o trans o bisessuale pur estendendo la manifestazione della libertà di orientamento sessuale anche alle persone eterosessuali. Nulla da eccepire a chi manifesta liberamente e nel rispetto delle disposizioni normative. Chi non condivide liberamente non partecipa. Ciò che ha caratterizzato quest’anno il mese dei pride è stata la polemica sul ddl Zan, una proposta di legge che prevede di normare e sanzionare i comportamenti umani in relazione a questioni etiche e sociali molto delicate e importanti. Non mi soffermo sul dibattito relativo alle
presunte ingerenze della chiesa cattolica nelle decisioni dello stato. Se ci sono accordi specifici, gli accordi vanno
rispettati. Né tantomeno sono preoccupata dell’eventuale imposizione a scuola di giornate e iniziative in contrasto all’omotransfobia. Saranno i singoli istituti, in coerenza con il proprio piano di offerta formativa, attraverso gli organi collegiali competenti a deliberare in merito, individuando temi e progettando iniziative che tengano conto anche del
contesto specifico. Nessuna scuola, a partire dalla modifica del titolo V, dall’approvazione dell’autonomia scolastica, può subire imposizioni didattico-pedagogiche dall’alto o dall’altro. Ciò che mi preoccupa va oltre i termini del dibattito che, purtroppo, si sta svolgendo prevalentemente sui social e con caratteristiche di schieramenti da tifoseria, che portano alla conclusione: se sei contrario al ddl Zan sei omofobo.
Mi preoccupa che una legge debba imporre la non discriminazione in base a orientamento sessuale, quando tutto ciò sarebbe già previsto dalla nostra Costituzione. Mi preoccupa che sia una legge a definire un’identità di genere che fatico a comprendere. Per anni abbiamo tutte e tutti cercato di costruire una società dove gli individui non siano ingabbiati in ruoli rigidi costruiti dal contesto sociale e non geneticamente determinati. Penso che nessuno si scandalizzi nel vedere una donna guidare un camion o un uomo stirare le camicie, né credo che qualcuno possa ipotizzare che se una donna guida un camion è automaticamente lesbica o se un uomo stira le camicie diventa automaticamente gay. Abbiamo, cioè, sempre sostenuto che a un binarismo sessuale geneticamente definito, non
corrispondono ruoli di genere rigidamente declinati, ma differenze che sono comunque da valorizzare e non da annullare. La mia preoccupazione è che il ddl Zan vada proprio nella direzione opposta, definendo un’identità di genere che finora abbiamo voluto superare e costruendo categorie sempre più minuziosamente definite in base ai
gusti sessuali delle persone. La conclusione è che l’identità di genere sia solo legata alle scelte sessuali? Questo sarebbe un passaggio evolutivo? Questa sarebbe la società che la sinistra promuove? Nessuna persona che sia dotata di coscienza ed etica, buon senso e un minimo di informazione potrebbe immaginare di discriminare chi compie
scelte sessuali diverse da quanto atteso in base al sesso biologico. Cosi come uno dei compiti fondamentali della
scuola, pubblica o paritaria che sia, è certamente educare alla tolleranza e al rispetto di ogni persona.
Sono gli scenari che si aprono a partire da questo ddl che destano preoccupazione. È l’annullamento del binarismo uomo/donna che desta preoccupazione. È l’annullamento di ogni tentativo di lottare contro stereotipi di genere definiti da società arcaiche che desta preoccupazione profonda. E da donna che si è sempre occupata a vario titolo di sport, francamente provo disagio nell’assistere all’introduzione in gare femminili di trans, uomini che hanno
cambiato il proprio sesso diventando donne, ma non annullando del tutto quei caratteri sessuali secondari che
determinano le differenze biologiche tra maschio e femmina, come ad esempio la forza muscolare.
Ritengo legittimo che ogni persona effettui le proprie scelte private secondo il proprio orientamento ed è giusto educare a non discriminare. Ritengo pericolosissimo costruire categorie di persone in base a scelte sessuali e definire per legge un’identità di genere basata solo su scelte sessuali. Ritengo che il ddl Zan vada contro i progressi che la nostra società ha fatto nel garantire la pari dignità dei generi femminile e maschile. Per queste ragioni sono contraria al ddl Zan e invito a uscire dalla trappola della tifoseria per ragionare in termini di opportunità o meno di evoluzione
della società, di pericolo per la famiglia eteronormata.

Castrovillari, 01/07/2021

Prof.ssa Anna De Gaio
Consigliere Comunale Fratelli d’Italia Castrovillari

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