13 Giugno 2025

Francesco Andrea, il bambino che sfida la mafia con la forza della legalità: la risposta del Sottosegretario Ostellari e l’invito a Roma per onorare Falcone e Borsellino

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Francesco Andrea, il bambino che sfida la mafia con la forza della legalità: la risposta del Sottosegretario Ostellari e l’invito a Roma per onorare Falcone e Borsellino

«Non ho la toga, ma ho la voce.»
Con questa affermazione, che vibra di coraggio e innocenza, Francesco Andrea, giovanissimo cittadino calabrese, ha compiuto un gesto che oggi interroga le coscienze: dare voce alla legalità non come concetto astratto, ma come pratica quotidiana, fatta di memoria, denuncia, gratitudine e impegno.

La sua storia ,intensa, lucida, autentica ,nasce e si nutre in una città che ha saputo riconoscerne il valore sin dall’inizio. È stato infatti il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, a rappresentare per Francesco Andrea un punto fermo, un riferimento saldo, un esempio concreto di istituzione giusta e presente. Il suo sostegno è stato costante e mai superficiale, anzi, profondamente radicato nella convinzione che educare alla legalità significhi prima di tutto riconoscerla nei gesti autentici dei cittadini più giovani.

Al suo fianco, con sensibilità e visione, gli Assessori Ernesto Bello e Federica Tricarico hanno accompagnato la crescita civile e morale di Francesco, contribuendo con discrezione e tenacia a proteggerne il messaggio, ad amplificarne la voce, a custodirne il valore. L’amministrazione comunale, nel suo insieme, non ha mai trattato Francesco come un caso da celebrare, ma come una coscienza da rispettare e da ascoltare. E questo fa la differenza.

È anche grazie a questo sostegno istituzionale che Francesco, con il supporto costante della mamma, ha potuto dare forma al suo pensiero nel libro “Il sorriso della legalità”, un testo scritto con il cuore e con la mente, che uscirà a breve e che racconta la sua ammirazione per Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e per tutti gli uomini e le donne in divisa che hanno donato la vita per uno Stato giusto. Ma il libro è anche un atto d’accusa: contro la mafia, certo, ma anche contro l’indifferenza, la corruzione, l’ipocrisia istituzionale.
Francesco Andrea crede profondamente che la lotta alla criminalità non si combatta solo con le leggi o nei tribunali, ma anche attraverso la musica, lo sport, la cultura, l’esempio quotidiano e ogni gesto di coerenza morale e civile. La legalità, secondo lui, si costruisce nei piccoli atti, nelle scelte individuali, nei sogni coltivati in libertà.

Le parole di Francesco hanno varcato i confini della sua città, fino ad arrivare sulla scrivania del Sottosegretario alla Giustizia, sen. Andrea Ostellari, che non solo ha risposto con profondo rispetto, ma ha voluto invitarlo personalmente a Roma, per rendere insieme omaggio a Falcone e Borsellino. Un gesto simbolico, che lega memoria e futuro, riconoscendo che la lotta alla mafia inizia tra i banchi di scuola e si alimenta nella verità dei piccoli gesti quotidiani.

E proprio la scuola, a Castrovillari, ha avuto un ruolo determinante. Fin dalla scuola primaria, le insegnanti Anna Cruscomagno e Rosellina Pucci hanno saputo cogliere la profondità dello sguardo di Francesco, il suo spirito di giustizia, la sua precoce sensibilità morale. Lo hanno incoraggiato, educato, ascoltato. In continuità con questo percorso, oggi la Scuola Secondaria di Primo Grado “E. De Nicola” che Francesco si appresta a frequentare in seconda media rappresenta un luogo di crescita e fioritura. La professoressa Schifino, in particolare, ha intuito con immediatezza che in quel ragazzo c’era una forza rara, un pensiero lucido, una vocazione civile che meritava sostegno e cura.

Il cammino di Francesco non è frutto del caso. È il risultato corale di una città, di un’amministrazione comunale, di un sistema educativo e di una famiglia che hanno creduto nel valore della sua voce. Una voce che oggi arriva a Roma, in un dialogo diretto con le più alte istituzioni dello Stato.

Perché la lotta alla mafia non comincia nei tribunali, ma nell’anima di chi, anche senza toga, ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.

“Non ho la toga, ma ho la voce.”

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