16 Maggio 2025

Giornata Mondiale della Celiachia: ecco perché parlarne è necessario

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Ogni 16 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Celiachia, un momento pensato per informare, chiarire e sfatare i tanti luoghi comuni che ancora ruotano attorno a questa patologia. Promossa dalla World Gastroenterology Organization, la ricorrenza ha l’obiettivo di portare attenzione su una condizione cronica che riguarda milioni di persone nel mondo, oltre 600.000 in Italia, anche se poco più di 250.000 hanno ricevuto una diagnosi ufficiale.

La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce l’intestino tenue in soggetti geneticamente predisposti, dopo l’ingestione di glutine. Non si tratta di un’allergia, né di una moda alimentare. È una condizione seria, ma con la quale si può convivere bene, a patto che venga diagnosticata in tempo e gestita con cura. L’unica terapia oggi disponibile è una dieta rigorosamente senza glutine, non per scelta ma per necessità. Anche una minima contaminazione può causare danni, ma con una buona organizzazione, una maggiore informazione e il supporto di chi ci sta intorno, è possibile vivere pienamente.

Negli ultimi anni, la sensibilizzazione è cresciuta moltissimo. Sempre più ristoranti, scuole, bar, hotel e supermercati si sono attrezzati per offrire opzioni sicure, segnando un cambio di passo importante. Certo, restano delle difficoltà – mangiare fuori, viaggiare o semplicemente partecipare a una cena tra amici richiede più attenzione – ma rispetto a dieci o vent’anni fa, sono stati fatti enormi progressi. Oggi, per fortuna, c’è più consapevolezza e meno leggerezza nel trattare la celiachia.

È importante però non confondere questa patologia con altri disturbi: la celiachia non è un’allergia al grano, né tantomeno un’intolleranza. È una vera e propria patologia, dunque non va nemmeno autodiagnosticata. Togliere il glutine dalla dieta senza un percorso medico strutturato può rendere più difficile riconoscere la malattia in futuro. Per questo, il consiglio è sempre quello di affidarsi ad uno specialista, eseguire gli esami del sangue previsti e, se necessario, una biopsia intestinale. Niente test fai-da-te, niente improvvisazioni.

Un altro falso mito da superare è quello che lega il “gluten free” al dimagrimento. In realtà, molti alimenti senza glutine industriali contengono più zuccheri o grassi dei corrispettivi tradizionali. Il peso corporeo si gestisce con equilibrio, non con l’esclusione di un ingrediente.

La celiachia non è una condanna. È una condizione con cui si può convivere bene, se attorno ci sono informazione, empatia e rispetto. Ecco perché questa giornata non serve solo ai celiaci. Serve a tutti noi, per imparare che ogni parola conta, ogni gesto fa la differenza. Anche una semplice attenzione in cucina, un’etichetta letta con più cura, può essere un piccolo passo verso una società più accogliente.

A cura di Giada Bruno

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